Libera festa...libera tutti!

Dal 18 al 20 agosto 2013 l’osservatorio sulla repressione organizza presso lo stadio comunale di Momtecilfone (cb) “LIBERA FESTA...LIBERA TUTTI”. Tre giorni di dibattiti, musica e gastronomia.
Sono previsti workshop su movimenti e pratiche sociali, amnistia sociale, tortura e carcere, Palestina e aparthaid, territorio e beni comuni. L’area sarà attrezzata anche per chi vuole campeggiare.
Non solo concerti e prodotti tipici... 
Ecco il programma completo dei workshop e degli eventi delle giornate...


COPERTINA EDIZIONE N° 3 VERSIONE ESTIVA E EDITORIALE COMPLETO...


Ma perché oggi in Italia non esiste un forte e grande movimento di opposizione ed alternativo alle politiche liberiste? Se Silvio Berlusconi esprime sfacciatamente il peggio del passato e del presente del nostro paese, il Pd (con la regia di Napolitano), usufruendo della lunga crisi della sinistra radicale, nonché del solido appoggio del concerto delle parti sociali fondato su CGIL CISL UIL e Confindustria, si è posto al centro di un sistema che controlla quasi completamente e che occupa oramai quasi tutto lo scenario politico ufficiale.
Attrae forze a destra nel mondo dei poteri economici e della Chiesa Ufficiale. A sinistra ha riassorbito Vendola, Landini, persino settori dei centri sociali. A tutto questo bisogna aggiungere i toni pacati ma minacciosi del Presidente della Repubblica che ci dice di non farci illusioni sul fatto che si possa in breve abbandonare la politica di austerità e rigore. I patti europei, il fiscal compact, la Troika non lo permettono. Quindi non ci saranno risorse per la mitica ripresa, per i disoccupati, i precari e i cassaintegrati, i pensionati.

LA SANITÀ’ MOLISANA OSTAGGIO DEL DEBITO!


DI cosa parliamo?


Nel capoluogo molisano, negli ultimi mesi, abbiamo visto nascere e svilupparsi un ampio fronte di mobilitazione a difesa della sanità pubblica, contro il tentativo del governo regionale – innegabilmente inserito in un più generale contesto nazionale – di smantellare il servizio sanitario pubblico favorendo il privato nell’acquisizione di settori strategici della sanità.

SE IL NOSTRO MAGGIO FARA’ A MENO DEL VOSTRO CORAGGIO...

Il nostro giornale è appena nato e la strada è ancora tutta in salita… D’altronde non siamo certo i tipi che si entusiasmano ai primi segnali positivi e, allo stesso modo, non ci lasciamo scoraggiare dai prevedibili ostacoli che troviamo e troveremo lungo il percorso.
Non abbiamo il tempo per speculazioni astratte né per improbabili analisi sociologiche… Il nostro metodo è molto semplice: analisi concreta della situazione concreta e individuazione di obiettivi altrettanto concreti verificabili concretamente. Sembra un gioco di parole, invece non è altro che una filosofia di vita, di vita militante, quindi, in definitiva, una filosofia pratica. Allora, detto questo, ci corre l’obbligo, di condividere con i nostri lettori il bilancio di questo primo mese di vita. Un bilancio positivo oltre ogni ragionevole attesa: 220 copie vendute in meno di dieci giorni!

L’università pubblica senza finanziamenti pubblici!

Già prima del 2008 l’Italia poteva vantare uno dei tassi di finanziamento del sistema universitario più bassi d’Europa: allora investivamo circa lo 0,9% del nostro PIL nell’istruzione superiore, più o meno come la Slovacchia, decisamente meno della media europea dell’1,3% o degli USA, che ne investivano il 3,1%. Ma da allora le cose sono cambiate in peggio.
Di fronte alla più grave crisi economica globale della storia, chi ci governa (parliamo dell’ ultimo governo Monti) non ha saputo dare altra risposta se non di distribuire tagli sconsiderati al sistema pubblico e in particolare al mondo della conoscenza. L’università sembra essere una delle poche istituzioni risparmiate dalle manovre economiche estive del Governo; ma l’unica ragione per cui non si è infierito è che non c’è più niente da tagliare.
Se fino a pochi anni fa i finanziamenti statali all’università, pur molto inferiori alla media europea, andavano crescendo, a partire dal 2008 la tendenza si inverte: la principale voce di finanziamento delle università pubbliche, il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), va calando drasticamente inseguito ai tagli della legge 133 del 2008.

Peppino Impastato... un rivoluzionario comunista!!!

Il 9 maggio 1978 veniva ucciso, dalla mafia, Peppino Impastato.
Il Potere aveva relegato Peppino in un cono d’ombra;  l’ha indicato, dal 1978 fino al 2001, come un “terrorista”, favorito dal clima creato dall’uccisione di Aldo Moro.
Vi è, allora, anche un aspetto istituzionale, anzi di morfologia del potere da ricordare: per insabbiare la verità sull’uccisione di Peppino, che i suoi compagni subito gridarono e coraggiosamente pretesero, è stato organizzato da settori politici, dei carabinieri, della magistratura, un infame, colossale “depistaggio”.
Ci sono voluti 23 anni, perché sentenze e relazioni parlamentari accertassero che l’uccisione di Peppino configurava un delitto politico-mafioso di grande rilievo.

Servizio trasporti è kaos!!!

Il Trasporto pubblico locale è un servizio indispensabile per il bene della comunità. Questo è ancor più vero per una regione come il Molise dove, oltre ai vari lavoratori pendolari che devono usufruire del servizio, si registra un alto numero di studenti pendolari che devono raggiungere il luogo di studio. Questo perché scuole medie-superiori e università sono concentrate in pochi centri urbani come Campobasso, Isernia e Termoli.
Penalizzare questo settore significa mettere in gravi difficoltà una vasta fascia di utenti molisani, considerando che il trasporto pubblico locale è concentrato per la maggior parte su gomma.

Operai Fiom tra battaglie giudiziarie e lotta di classe !

Il padronato Fiat Powertrain subisce una nuova condanna dal tribunale di Larino.
Sentenza arrivata nella tarda serata del 17 Aprile dell’anno corrente, la quale esplicita una chiara condotta antisindacale, poiché lo stesso padronato nega ai soli iscritti FIOM CGIL gli aumenti previsti dai contratti metalmeccanici nel 2009 e nel 2011, (firmati da Fim e Uilm) sottraendo di fatto ai soli operai iscritti FIOM una quota netta mensile di ben 300 euro.
Tuttavia la lotta instancabile di tutti i compagni delegati Fiom dell’impianto basso molisano, ha portato i giudici a condannare i padroni marchiati Fiat al risarcimento due volte superiore del totale della cifra decurtata dal salario  per via del così detto danno non patrimoniale.

IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA!!!

Eccoci qua, di nuovo in strada, davanti alle scuole e ai luoghi di lavoro, a svolgere un compito delicato e difficile, che la situazione storica ci ha spinto a intraprendere, e al quale, nonostante tutte le difficoltà del caso, non vogliamo e non  possiamo sottrarci. Un compito allo stesso tempo storico e politico, che ci pone davanti ad una sfida titanica, contro il pensiero dominante, contro l’apatia e il disinteresse, contro la pigrizia, contro la superficialità e l’ignoranza. In poche parole, contro i potenti del mondo e la loro ideologia che svilisce, corrompe, addormenta, anestetizza le migliori energie presenti tra di noi, in ogni angolo del mondo.
 Il lavoro che svolgiamo come attivisti e come militanti è un lavoro unico, non paragonabile a niente altro. Ciò che lo caratterizza è il completo disinteresse verso i valori borghesi dell’arricchimento individuale, dell’egoismo, del narcisismo, del potere inteso come volontà di affermare se stessi a scapito degli interessi generali.

Unimol o il futuro o la borsa... di studio!!!

Borsa di studio, un sostegno per studiare? Ad uno studente su due.

I vari governi nel seguire le politiche di austerità stanno colpendo tutto ciò che è pubblico e, ovviamente, l’istruzione non è immune da questi attacchi. Come ogni anno la legge di stabilità contribuisce ad accrescere la differenza tra le classi sociali presenti nel paese, infatti sul fronte universitario sono stati tagliati ben 300 milioni di euro. Si stima che ben 30 atenei italiani dovranno chiudere i battenti a causa della mancanza di fondi, tutto questo mentre lo Stato finanzia le scuole private.

La scuola pubblica ancora sotto attacco dei padroni e delle loro politiche di austerity!!!


Se il compito della scuola è quello di formare coscienze critiche, non è difficile comprendere perché un governo prono ai dettami del neoliberismo si accanisca, fino all'ultimo, nella sua opera di demolizione del sistema pubblico di istruzione.
Che la scuola statale italiana fosse oggetto di un attacco feroce ed aggressivo, da parte degli ultimi due governi, era evidente anche agli occhi dei non addetti ai lavori. Ma che un governo “tecnico” e dimissionario, in un momento di vuoto istituzionale, potesse assestare alla scuola un colpo così basso da metterne in discussione l’impianto costituzionale, rappresenta un unicum, in negativo, che ci deve mettere in allerta sul pericolo di una deriva reazionaria verso cui il paese sta inesorabilmente precipitando.