Servizio trasporti è kaos!!!

Il Trasporto pubblico locale è un servizio indispensabile per il bene della comunità. Questo è ancor più vero per una regione come il Molise dove, oltre ai vari lavoratori pendolari che devono usufruire del servizio, si registra un alto numero di studenti pendolari che devono raggiungere il luogo di studio. Questo perché scuole medie-superiori e università sono concentrate in pochi centri urbani come Campobasso, Isernia e Termoli.
Penalizzare questo settore significa mettere in gravi difficoltà una vasta fascia di utenti molisani, considerando che il trasporto pubblico locale è concentrato per la maggior parte su gomma.

L’ATM (Azienda Trasporti Molisana) sostiene che i soldi non ci sono e quindi dal 2 maggio interromperà una parte consistente del servizio. Ben 82 corse soppresse accompagnate dall’aumento dei costi dei biglietti. Nella nostra regione avremo quindi un servizio molto più scadente e più caro.
Chi soffre le conseguenze del braccio di ferro tra ATM e Regione sono gli studenti, costretti a subire il disagio causato dagli orari di quelle poche corse per poter andare a scuola e tornare a casa; le rispettive famiglie costrette a dover sborsare ancora qualcosa in più per poter mandare i figli a scuola e i lavoratori pendolari, in particolar modo i lavoratori Fiat che ora non potranno utilizzare più la solita linea ATM per raggiungere la Z.I. di Termoli.
Ma l’utenza non è la sola a soffrire la difficoltà economica dell’azienda, anzi i più colpiti fin ora sono proprio i lavoratori ATM che si sono visti negati, diverse volte nel corso degli ultimi 2 anni, il diritto alla retribuzione degli stipendi. Questi soldi, di fatto, i lavoratori non li hanno ancora visti.
Inoltre ben 96 dipendenti sono a rischio licenziamento. Per 56 di essi le organizzazioni sindacali sono riuscite a trovare un accordo con l’azienda, volto alla tutela dei posti di lavoro, sospendendo la procedura di licenziamento collettivo. Questo può far tirare un sospiro di sollievo a quei lavoratori, tuttavia è un accordo temporaneo che non dà alcuna garanzia sul futuro.
E’ necessario ripristinare un efficiente servizio trasporti che si interessi delle esigenze di studenti e lavoratori pendolari sia da un punto di vista economico che qualitativo. Questo è possibile farlo ripristinando le corse tagliate e agevolando economicamente (con la riduzione dei costi di biglietti e abbonamenti) tutta l’utenza che ha bisogno di utilizzare il servizio per motivo di lavoro e studio.
A questo deve aggiungersi la tutela di tutti i posti di lavoro, anche perché necessari per poter offrire un valido servizio trasporti, e i lavoratori devono pretendere che gli vengano pagati tutti gli stipendi arretrati.
Come anticapitalisti non siamo d’accordo sulla tesi che l’azienda sia priva di soldi. I soldi ci sono e vengono dagli utenti che pagano il biglietto e dalla Regione che aiuta l’azienda economicamente, ma si trovano nelle tasche di un pugno di dirigenti del settore che non ci pensano due volte a licenziare personale e cancellare corse pur di salvare i loro interessi economici. Che quei soldi vengano impiegati per ripristinare un servizio trasporti qualitativamente migliore ed economicamente accessibile, oltre ad essere utilizzati per pagare tutti gli stipendi arretrati dei lavoratori.

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